Era da tempo che non mi dedicavo ad un nuovo articolo che aiutasse i lettori ad avere delucidazioni su alcune tematiche costruttive. Cercherò di essere più presente in futuro.
AMATRICE COME SPUNTO DI RIFLESSIONE
Il sisma di Amatrice mi ha stimolato a dare qualche indicazione alle persone che possiedono fabbricati vecchi e ritengono di volerli mettere a norma in futuro.
La materia è sensibile e variegata e non sempre è immediatamente esaustiva nel fornirci il modo di rendere antisismico e mettere in sicurezza un immobile.
Va detto che il problema delle nuove costruzioni non dovrebbe porsi, giacché esse sono disciplinate da stringenti norme antisismiche (allorquando rispettate).
Gli edifici vecchi non a norma possono essere messi in sicurezza eseguendo particolari interventi che li rendano meno vulnerabili ai terremoti.
Questi tipi d’intervento purtroppo sono sempre invadenti ed onerosi ma possono salvare la vita. Possiamo distinguerli in due categorie: la prima è il MIGLIORAMENTO SISMICO, la seconda è l’ ADEGUAMENTO SISMICO. I termini sembrano uguali ma esiste una notevole differenza fra di loro ed il loro intervento sui fabbricati è di diverso approccio. Vediamoli dunque nel dettaglio.
TIPOLOGIE DI INTERVENTO
- ADEGUAMENTO SISMICO , si effettua quando s’intende modificare lo stato della costruzione stessa con opere del tipo: sopraelevare una costruzione, ampliare la costruzione stessa con opere strutturali connesse all’esistente, apportare cambiamenti con cambi di destinazione d’uso che comporti aggravi di carichi alle fondazioni superiori al 10%, eseguire una serie d’interventi volti a trasformare la costruzione stessa.
- MIGLIORAMENTO SISMICO , sono una serie d’interventi finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture verticali ed orizzontali, senza modificarne sagoma e carichi.
Esistono molte scuole di pensiero sul come intervenire in presenza di criticità sismiche. Spesso hanno carattere troppo generale e creano molta confusione a chi non è del settore. Nelle indicazioni successive prenderemo a campione un fabbricato vecchio realizzato con fondazioni in pietra e malta, murature in pietra, solai e tetto in legno, e sul quale vogliamo apportare un Miglioramento Sismico.
FONDAZIONI
La criticità delle fondazioni in pietra e malta è data dalla scarsa capacità di distribuzione dei carichi sovrastanti che creano delle lesioni, spesso sugli angoli del fabbricato, con andamento verticale diagonale.
RIMEDI: Si possono rinforzare con fondazioni parallele interne ed esterne in cemento armato, con connessioni tra le stesse ad intervalli di circa 1 metro. Questi interventi sono molto invasivi e presuppongono che il fabbricato non sia abitato.
MURATURE
Spesso le murature verticali sono in pietra o in blocchi disomogenei, che cedono sulle spinte laterali.
RIMEDI: Possono essere consolidate con intonaci armati realizzati con betoncino cementizio e rete elettrosaldata, da eseguire sui due lati della muratura con connettori in acciaio passanti e ripiegati sull’armatura. Questa lavorazione non può essere effettuata su di un solo lato poiché renderebbe le spinte laterali più devastanti trovando un lato rigido e l’altro meno.
Quando i fabbricati superano il piano terra, vanno considerate le catene di piano, da eseguirsi con barre in acciaio di opportuna sezione perimetralmente all’edificio e con piastre di fissaggio all’estremità tramite bullonaggio.
SOLAI
Nelle vecchie costruzioni i solai sono prevalentemente in legno poggiati sulle murature verticali senza cordoli di tenuta. Ciò determina lo sfilamento delle travi dalle murature sulle spinte laterali con conseguente crollo del solaio stesso.
RIMEDI: In presenza di questo genere di problema si deve intervenire sia sul solaio che sulla muratura. Una volta accertato che travi e tavolati sono idonei, vanno consolidati con una soletta cementizia, armata con rete elettrosaldata e fatta collaborare alla struttura in legno tramite appositi connettori in acciaio. Questo intervento deve essere supportato dalla collaborazione con la muratura, che avviene mediante fori diagonali a livello dell’interpiano a distanza di circa 1 metro e nei quali vi si innestano delle barre in acciaio ripiegate sotto la rete elettrosaldata del solaio. I fori verranno poi riempiti con boiacche cementizie o resine epossidiche: in questo modo nelle spinte laterali il solaio avrà la collaborazione solidale della muratura verticale.
TETTO
Anche i tetti spesso sono realizzati con tipologia simile ai solai, pertanto non presentano ancoraggi validi con le murature. Anzi, molto spesso queste strutture diagonali sono spingenti verso le murature e contribuiscono alla loro apertura verso l’esterno.
RIMEDI: Questi interventi di miglioramento sismico vanno eseguiti in modo omogeneo e non a tratti, quindi occorre creare delle travi in cemento armato di coronamento da eseguire su tutte le murature portanti, che consentano l’ammorsamento di tutte le strutture in legno del tetto. Certamente, purtroppo, anche questo tipo d’intervento risulta invasivo in quanto occorre rimuovere parzialmente la copertura ed intervenire sopra le murature.
VANI FINESTRE
I vuoti creati per gli infissi esterni creano sempre una discontinuità delle murature. Spesso, infatti, a seconda di come sono posizionate tra i piani generano fratture verticali o diagonali.
RIMEDI: I rimedi per questo tipo di problematica possono trovarsi nella cerchiatura delle stesse. Come la parola dice, la cerchiatura è una trave cementizia armata, o può trattarsi anche di travi in ferro a doppio telaio, che per l’appunto “cerchiano” la finestra, per poi essere rifiniti con appositi intonaci. Per evitare il restringimento delle finestre si può eliminare una parte della muratura per farvi ricadere dentro la cerchiatura. Questo intervento rende le pareti omogenee simili a murature continue.
CONCLUSIONI
Va detto che il miglioramento sismico non può essere assimilato ad una nuova costruzione antisismica, ma sicuramente se realizzato con i giusti criteri ci permetterà di dormire sonni molto più tranquilli, forse con le tasche un poco più vuote, ma con molta sicurezza in più.
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